venerdì 23 agosto 2013

Cassa integrazione + Dissesto idrogeologico = opportunità?

Un'idea, un'utopia, un'opportunità!



Purtroppo è e resta un'utopia, ma quello che troverete di seguito potrebbe anche rivelarsi una vera opportunità per la salvaguardia del nostro territorio, l'unico bene che a dispetto della politica e dei politicanti passerà oltre alle nuove elezioni con il suo carico di problemi irrisolti, per disattenzione o forse anche per colpa!

Un cassaintegrato è di fatto a carico dello Stato, riceve qualche centinaio di Euro per stare a casa a tirare sera.. talora "riciclandoli" nell'economia dei bar o delle slot machine.. alimentando percorsi perversi che talora portano ad ulteriori spese occulte! Quali? Due esempi:

- guida in stato di ebrezza (approfondimento) --> oltre alle sanzioni, l'arresto e la confisca del veicolo occorrono diverse visite mediche periodiche e analisi del sangue, a carico del Sistema Sanitario Nazionale..

- gioco d'azzardo patologico (approfondimento) --> anche qui oltre ai problemi di tipo familiare da non sottovalutare, esiste un presidio dei SERT per curare la patologia, finanziato da AUSL per mettere una pezza agli effetti collaterali dei guadagni dei privati che gestiscono le macchinette... (se vi sembra logico..)

La situazione così com'è non va avanti.. 

La domanda quindi è: un cassaintegrato, in quanto operaio idoneo al lavoro ma al momento non occupato, riesce a tenere in mano una zappa, un piccone, una motosega o un badile? 

Se la risposta è si, a chi disponibile potrebbe essere data l'opportunità di integrare gli Euro della Cassa Integrazione con un ulteriore assegno (o altra forma) in cambio di un suo impegno di X ore al giorno per la manutenzione del territorio! 

In quel caso si potrebbe avere:
- uno stipendio che torna ad avvicinarsi ad una paga normale
- meno tempo libero da passare alle macchinette
- tanta manodopera per un problema importante quale è la manutenzione del territorio ad un costo più abbordabile

La grande manutenzione rimarrebbe compito degli Enti preposti e delle imprese nate allo scopo, ma tutta quella infinità di piccole manutenzioni che oggi sono passate nel dimenticatoio potrebbero essere riprese e rimesse in pista!

Vi segnalo un post di un amico, la prima riunione in alta Val D'Arda sui problemi del Dissesto Idrogeologico, un fatto nuovo nel panorama locale e forse anche oltre, una novità che coinvolge chi abita e presidia il territorio.

Ma che però, in forme nuove, ripercorre quanto già i nostri vecchi facevano.... sedersi attorno al tavolo del bar a scambiarsi informazioni sui segnali che il territorio ci fornisce prima del grande evento catastrofico! E allora cosa si faceva? Chi con la vanga, chi col piccone si partiva a riaprire la cunetta, a far defluire le acque per non farle pericolosamente accumulare e innescare una frana..

Bravi! Ottima iniziativa! Da qualche parte occorre iniziare.

Ci sono infinite cunette da riaprire.. muri a secco da ripristinare.. rami da tagliare che alla prima neve si coricano in strada.. sentieri da ripristinare.. ecc.

Attenzione, un sassolino nello stagno, anche per queste attenzioni passano le possibilità turistiche di un territorio..!

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