venerdì 21 gennaio 2011

Miniera di Monte Vidalto /2

(continua da qui)

Ma da dove nasce l'idea della cava di Monte Vidalto?
Ecco qui.. Anno 1923!

'Estratto dal Vol. XLII (1923) della Società Geologica Italiana
"Una relazione speciale dell'Ing. Giordano, Capo del Regio Corpo della Miniere, dava notizie circostanziate sugli importanti studi comunicati il 20 maggio 1886 [...] risultando dagli studi dell'Ing. Baldacci l'opportunità di approfittare delle valli del Tidone, del Baganza, dell'Arda e del Ceno, indicando rispettivamente le strette del Molato, di Ponzano, di Mignano e di Malcapello".

L'Ing. Segrè, incaricato dello studio geognostico per la costruzione della diga, affermava che "nei riguardi litologici, si può prevedere che difficoltà si incontrerebbero in riguardi ai materiali da costruzione propriamente detti cioè naturali, non dovendosi assolutamente impiegare nelle murature di paramento e neanco nelle parti interne delle murature medesime, i calcari marnosi e le arenarie a cemento argilloso".

E continuava sottolineando che "nella località che c'interessa sono per contro molto sviluppati in strati ed anche in banchi, i calcari marnosi e le marne-calcaree a pasta uniforme e a grana fina, adatti alla fabbricazione di cementi a lenta presa".

"Oltre che sul versante destro dell'Arda, nella regione di Maccomero, abbiamo visti simili materiali predominare sulle altre stratificazioni lungo la strada che conduce dal ponte di Lugagnano a Vernasca ed a Dignini verso Bardi. [...] Talchè sembra ben razionale ritenere che tutta la falda collinosa compresa fra la cosidetta Strada dei Bardi e l'Arda, sia costituita in prevalenza dai calcari marnosi e dalle marne calcaree ove può trovarsi abbondante la materia prima adatta per la confezione di cementi a lenta presa tipo Portland".

L'area individuata dall'Ing. Segrè non è altro che il Monte Vidalto.., e quelle mostrate qui sotto sono le rocce da lui descritte.

Un affioramento del Monte Vidalto, residuo delle vecchie estrazioni
Concludeva quindi affermando che "da questo complesso di circostanze risulta ben giustificato l'impianto della Cementeria di Maccomero, nonchè il progetto di trasportarvi, mediante teleferica, la materia prima occorrente  anche da cave che si volessero stabilire lungo l'anzidetta Strada dei Bardi [NDR: Salto del Cavallo] e scelte in seguito ad accurate investigazioni litologiche e sperimentali".

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